Come lo stress influisce sull'efficacia dell'immunoterapia nei tumori

2/2/20245 min read

Un paziente malato di cancro stressato
Un paziente malato di cancro stressato

La diagnosi di cancro è un evento traumatico nella vita di una persona, che può portare a un aumento significativo dello stress. Lo stress può influire negativamente sul sistema immunitario e sulla risposta del corpo alle terapie, inclusa l'immunoterapia. In questo articolo, esploreremo come lo stress può influire sull'efficacia dell'immunoterapia nei pazienti malati di cancro e quali strategie possono essere adottate per mitigare questo effetto.

Lo stress e il sistema immunitario

Lo stress è una risposta fisiologica del corpo a situazioni percepite come minacciose o pericolose. Quando siamo stressati, il nostro corpo produce una serie di ormoni, come il cortisolo, che possono influire negativamente sul sistema immunitario.

Il sistema immunitario svolge un ruolo cruciale nella lotta contro il cancro. L'immunoterapia emerge come una delle più rivoluzionarie e promettenti strategie nella lotta contro il cancro, sfruttando le potenzialità del sistema immunitario per identificare e eliminare le cellule tumorali. Tuttavia, la risposta dei pazienti a questa terapia può variare notevolmente, con diversi fattori che possono comprometterne l'efficacia. Tra questi, uno dei più rilevanti è rappresentato dallo stato emotivo del paziente, in grado di influenzare sia la funzione immunitaria che la progressione del tumore.

Lo stress riduce la risposta immunitaria antitumorale

Numerosi studi hanno dimostrato che lo stress, l'ansia e la depressione possono avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale, alterando l'equilibrio ormonale, il metabolismo, la pressione sanguigna e la qualità del sonno. Inoltre, lo stress può anche compromettere la risposta immunitaria, riducendo il numero e l'attività dei linfociti T, le cellule responsabili di attaccare le cellule tumorali.

Uno studio pubblicato su Nature Medicine ha evidenziato un'associazione tra il disagio emotivo e la scarsa risposta all'immunoterapia nei pazienti con melanoma metastatico, una forma aggressiva di cancro della pelle. I ricercatori hanno osservato che i pazienti che presentavano sintomi di stress, ansia o depressione prima del trattamento avevano una probabilità inferiore di ottenere una regressione del tumore rispetto a quelli che non mostravano tali sintomi. Inoltre, hanno scoperto che il disagio emotivo era correlato con una minore infiltrazione di linfociti T nel tumore e una maggiore espressione di geni legati allo stress.

Un altro studio pubblicato su Cancer Immunology Research ha confermato che lo stress può compromettere l'efficacia dell'immunoterapia in topi affetti da tumori. I ricercatori hanno esposto topi con neoplasie a situazioni stressanti, come la separazione dalla madre o l'interazione con un predatore, per poi valutare la loro risposta all'immunoterapia. I risultati hanno rivelato che i topi stressati hanno manifestato una progressione più rapida del tumore e una minore sopravvivenza rispetto ai topi non sottoposti a stress. Inoltre, è stato dimostrato che lo stress agisce attraverso il sistema nervoso simpatico, il quale rilascia adrenalina e noradrenalina, ormoni noti per inibire la funzione dei linfociti T.

Come gestire lo stress e migliorare l'efficacia dell'immunoterapia

I risultati di questi studi suggeriscono che lo stress può rappresentare un ostacolo per il successo dell'immunoterapia, e che è importante intervenire per ridurre il suo impatto sul sistema immunitario e sul tumore. Tuttavia, non è facile chiedere a un paziente con una diagnosi di cancro di non stressarsi, poiché l'ansia e la paura sono reazioni naturali e comprensibili di fronte a una malattia grave.

Di conseguenza, gli specialisti suggeriscono di integrare l'immunoterapia con interventi psicologici e comportamentali al fine di aiutare i pazienti a gestire lo stress e a migliorare la loro qualità di vita. Alcuni esempi di tali approcci includono la terapia cognitivo-comportamentale, la pratica della meditazione, tecniche di rilassamento, il supporto sociale e la psicoeducazione. Questi interventi possono produrre benefici sia a livello emotivo che fisico, contribuendo al benessere complessivo e al recupero dei pazienti.

Inoltre, alcuni ricercatori stanno esplorando la prospettiva di combinare l'immunoterapia con farmaci mirati a bloccare i segnali dello stress, agendo sul sistema nervoso simpatico e riducendo la produzione di adrenalina e noradrenalina. Questa strategia potrebbe amplificare la risposta immunitaria antitumorale, potenziando così l'efficacia dell'immunoterapia.

Altri fattori che possono influire l'efficacia dell'immunoterapia

Oltre allo stress, ci sono altri fattori che possono influenzare l'efficacia dell'immunoterapia, come l'alimentazione, il microbiota intestinale, il sonno e l'esercizio fisico. Questi fattori possono modulare il sistema immunitario e la sua interazione con il tumore, favorendo o ostacolando la risposta all'immunoterapia.

Per esempio, sono molti gli alimenti che possono aiutare a prevenire il melanoma e che possono potenziare la risposta all'immunoterapia contrastandone anche gli effetti collaterali³. Tra questi, ci sono gli alimenti ricchi di vitamina D, di antiossidanti, di acidi grassi omega-3 e di probiotici. Al contrario, alcuni alimenti possono avere un effetto negativo, come quelli ricchi di zuccheri, di grassi saturi e di additivi.

Anche il microbiota intestinale, ovvero l'insieme dei batteri che popolano il nostro intestino, può avere un ruolo nell'efficacia dell'immunoterapia. Alcuni studi hanno mostrato che la composizione e la diversità del microbiota possono influenzare la risposta dei pazienti all'immunoterapia, e che alcuni batteri possono favorire o inibire la funzione dei linfociti T⁴. Per questo motivo, alcuni ricercatori stanno sperimentando l'uso di probiotici, prebiotici per modificare il microbiota e migliorare l'efficacia dell'immunoterapia.

Infine, il sonno e l'esercizio fisico possono avere un impatto sull'efficacia dell'immunoterapia, in quanto possono regolare il sistema immunitario e lo stress. Il sonno è fondamentale per il ripristino delle funzioni immunitarie, e la sua carenza o alterazione può compromettere la risposta all'immunoterapia. L'esercizio fisico, invece, può avere effetti benefici sul sistema immunitario, sul tumore e sullo stato emotivo, e può migliorare la tolleranza e l'efficacia dell'immunoterapia. Tuttavia, è importante seguire le indicazioni del medico e non esagerare con l'attività fisica, che potrebbe anche avere effetti negativi se eccessiva o inappropriata.

Conclusioni

L'immunoterapia rappresenta un'importante speranza per i pazienti affetti da cancro, ma è cruciale comprendere come fattori come lo stress possano influenzare i risultati. Interventi psicologici, modifiche dello stile di vita e strategie farmacologiche mirate possono essere chiavi per ottimizzare l'efficacia dell'immunoterapia.

È fondamentale che i pazienti lavorino a stretto contatto con il proprio team medico per sviluppare un piano di gestione dello stress personalizzato e adatto alle loro esigenze.

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